di Massimo Braglia ~ budoshin.it
Da quando il Tai Chi Chuan ha iniziato a diffondersi in Occidente, la sua profonda originalità ha portato molte persone a domandarsi in quale categoria ascrivere questa antica Tecnica del corpo cinese. La risposta è che questa disciplina sintetizza i concetti di Ginnastica dolce, Meditazione in movimento e Disciplina marziale. Con l'espressione "Ginnastica dolce" si indica un tipo di attività fisica soft caratterizzata da movimenti lenti, graduali ed allungamenti (stretching), eseguiti in modo da non richiedere a muscoli ed articolazioni sforzi eccessivi.
Grazie a questo tipo di ginnastica, le persone sedentarie, gli anziani o quanti possiedano problemi di tipo ortopedico e che, conseguentemente, non possono eseguire gli sport tradizionali, vengono stimolati a compiere una “mobilitazione articolare” generale. Il Tai Chi Chuan può essere ascritto in questa categoria perché coincide con una ginnastica preventivo-terapeutica che dona armonia alle nostre azioni grazie a movimenti ampi e circolari. Il concetto di “Meditazione in movimento” indica un particolare tipo di gestualità eseguite lentamente allo scopo di sintonizzare mente e corpo. Questa “sintonizzazione” ha lo scopo di annullare il contrasto fra pensiero ed azione, e di attivare l’energia Qi, quella qualità che noi Occidentali definiamo “Vitalità”. L’energia Qi genera in modo inconsapevole quella grande forza che ognuno di noi nasconde nel proprio interno. Mediante l’attivazione di questo tipo d’energia è possibile migliorare la postura del rachide sul bacino, la forza corporea, la qualità respiratoria e le difese immunitarie grazie ad un congruo aumento della pressione osmotica che stimola la circolazione del sangue e della linfa. Ottenere una migliore risposta immunitaria equivale a dire che diviene sempre più difficile ammalarci e che è anche possibile alleviare naturalmente i sintomi di alcuni disturbi stagionali come il raffreddore e le allergie. Il termine “Disciplina marziale” è indissolubile col Tai Chi Chuan, poiché da essa trae origine. Si narra che il fondatore del Tai Chi Chuan sia stato Zhang San Feng, un monaco taoista esperto nell’Agopuntura, nel Qi gong e nell’Arte del combattimento, nato in Cina nel XIII secolo. Dei molti aneddoti che ricordano la sua vita si narra che, un giorno, fu testimone di un alterco fra una gazza ed un serpente. La tradizione afferma che Zhang San Feng rimase impressionato da come il serpente, grazie ai suoi movimenti sinuosi, riusciva ad evitare i fulminei colpi di becco dell’uccello. Fu così che, rileggendo questo adagio:
“Il morbido prevale sul duro e la linea circolare è la sua via”
L’arte del Tai Chi Chuan può essere praticata individualmente o in coppia ad ogni ora del giorno: a larghi margini si può affermare che i corsi del mattino pongono l’accento sui metodi per ricaricarsi di energia Qi, mentre i corsi serali sono utili per riequilibrare lo stress fisico e psichico accumulato nel corso della giornata. Quando inizia una lezione, ci si “riscalda” con esercizi preparatori definiti “stiramenti” in parte simili a quelli che eseguiamo spontaneamente la mattina quando ci alziamo dal letto; questa sorta di stiramenti sono elencabili nella categoria degli esercizi Qi gong (气功, lett. “Nutrire la vita”) ed hanno la funzione di stimolare la circolazione delle sostanze che fluiscono all’interno del nostro organismo: sangue, linfa, ossigeno, impulsi elettrici ed energia Qi. Nel corso di base, subito dopo la fase introduttiva, ci si dedica a due tipi di sequenze di esercizi: il Pa tuan chin (八段錦, lett. “Otto pezzi di broccato” ) e il Su wei shou (lett. “Amalgamare le mani”). Il Pa tuan chin è composto da un insieme di esercizi Qi gong facilitati che risultano ottimi per concentrare l’energia Qi. Il Su wei shou, invece, coincide con una sequenza di esercizi atti ad allenare le catene muscolari del nostro corpo. Trascorso il primo mese di allenamento, si inizia lo studio del Taolu (套路), la forma. La forma costituisce l’esercizio cruciale di Tai Chi Chuan: è attraverso la pratica delle forme che le tecniche del Tai Chi Chuan vengono prima apprese e gradualmente “imbastite”, prima di iniziare ad approfondirle una ad una. Allenarsi nella forma equivale a ricercare l’equilibrio tra Li (力) la “forza” propriamente detta e Jing (內勁) la “forza interna”. La forza esterna coincide con la potenza che deriva dalla contrazione muscolare; la forza interna, invece, deriva dalle capacità psichiche. Col progredire dell’esperienza, nel Tai Chi Chuan si pone sempre più l’accento sulla forza mentale, forza che aumenta quanto più si apprende a centralizzare l’energia “come una nuvola concentra l’elettricità”, a respirare con l’addome “come un mantice alimenta la fiamma”, a radicare i piedi al suolo “come un albero affonda le radici”, a focalizzare l’intenzione “come una belva fissa la preda” ed a divenire forti “come una mano di ferro dentro un guanto di velluto”. Quando il corso è sufficientemente avanzato, si iniziano gli allenamenti in coppia, esercizi atti a comprendere le molte applicazioni tecniche nascoste all’interno della forma: questa parte è quella che converge a creare quelle abilità che sfociano nella Difesa personale specifica del Tai Chi Chuan. Al termine della lezione, si effettua un “defaticamento” che, solitamente, coincide con un massaggio reciproco.