di Marcello Sidoti ~ csitaichi.it
Il Taiji è l'espressione di un principio che, secondo la tradizione cinese, governa la vita dell'universo, della natura, dell'uomo. Tale principio, che muove e conserva tutto, è quello del continuo avvicendarsi di due forze complementari: quella cedevole dello Yin e quella espansiva dello Yang. Semplificando, diciamo che il Taiji esprime un equilibrio fondato sul movimento e sul mutamento. Il Taijiquan è l'Arte Marziale che segue il principio del Taiji, e che risale al XVII secolo. Praticare oggi il Taijiquan, o Tai Chi, com'è familiarmente chiamato e conosciuto in occidente, significa immergersi profondamente nello studio di se stessi.
Scienza del vivere, Via al risveglio e alla scoperta di sè, quest'arte marziale sintesi tra metodo di longevità, meditazione in movimento e sistema di lotta, appartiene sempre più a un mondo che scompare. In questo tempo sempre più veloce, il Taiji, con i suoi movimenti lenti e aggraziati, pazienti, rinnova la nostra energia giorno dopo giorno. Fluire con la vita, non opporsi ai cambiamenti, tenere le radici salde nella Madre Terra e lo spirito rivolto al cielo... Questa è la richiesta che ci fa il Taijiquan per entrare dentro di noi. Si dice che quest'arte sviluppi la forza interiore, ma è una lotta dura, la più dura, quella contro noi stessi, contro i nostri demoni e le nostre debolezze, e c'è bisogno di essere grandi, di essere forti, c'è bisogno di volontà e impegno. La disciplina nella pratica rende perfetti, un passo dopo l'altro sentiamo il contatto con la terra, il corpo ruota con le sei armonie, il respiro assorbe l'universo... La trasformazione del sé ha inizio.