Ti presentiamo la sintesi di un'intervista al M° Flavio Daniele. Il Maestro spiega con grande chiarezza i tre aspetti del Nei Gong (lavoro interno): Nei Gong fisico, energetico e mentale.
Il Nei Gong si divide sostanzialmente in tre parti:
Nei Gong fisico;
Nei Gong energetico;
Nei Gong mentale.
Nei Gong vuol dire lavoro interno, è uno dei tre pilastri fondamentali delle arti marziali interne, ma dovrebbe essere uno dei pilastri di tutte le arti marziali in generale. Serve per sviluppare il potere del corpo e sviluppare le abilità marziali.
Il Nei Gong si divide sostanzialmente in tre parti: una parte che lavora in maniere più specifica sulla struttura fisica; una parte che lavora in maniere più specifica su quella che possiamo definire la struttura energetica e una parte che riguarda gli aspetti più propriamente mentali.
Nei Gong fisico significa lo sviluppo della consapevolezza del corpo. Sono importanti due parole chiave: integrazione e differenziazione. Differenziazione: cioè capire la relazione tra le varie parti strutturali: la parte bassa e la parte alta, la parte posteriore e la parte anteriore, la parte destra e la parte sinistra, poi il centro e la periferia. L'ultimo rapporto è tra la parte interna del corpo e la parte esterna. Queste sono le dieci parti strutturali e il Nei Gong fisico lavora principalmente per creare la relazione, capire l'esatto rapporto tra queste dieci parti. Andando sempre più nel sottile, all'interno di ogni singola parte, si cerca la relazione ad esempio tra la testa e il collo, il collo e le spalle, le spalle e la cassa toracica, la cassa toracica e il bacino, il bacino e le anche e così di seguito in un lavoro sempre più raffinato, sempre più nel particolare. Gli esercizi sono sempre quelli, più o meno. Non è che cambiano gli esercizi, ma si fa l'esercizio con una consapevolezza diversa, quindi si mette l'attenzione sempre più sul movimento dell'energia, quindi a questo punto il Nei Gong diventa Nei Gong energetico. Anche qui capire la relazione tra il centro e la periferia, per esempio, mentre prima era una questione prettamente fisica, la forza del centro che controlla, che governa la forza della periferia, quando invece porto più l'attenzione sull'aspetto energetico allora cerco di sentire il Qi nel Dantian, in modo che possa scorrere libero, e che sia abbondante, e in modo che nel passo successivo io riesca a trasformare questo Qi in forza, in quella che viene definita la forza interna. Il terzo livello invece riguarda la consapevolezza mentale. Quindi, attraverso gli stessi esercizi, il lavoro diventa sempre più raffinato e a questo punto è l'intenzione, la mente, che muove il Qi, il Qi che muove il corpo. E quindi anche qui cerco sempre quelle famose relazioni tra le parti, ma non è più il Qi che si muove liberamente dentro il corpo, ma attraverso l'allenamento mentale, il Qi Gong mentale, io muovo il Qi e il Qi muove il corpo. Questi sono i tre livelli nel Nei Gong. Il marzialista deve essere potente ed elastico, una tigre è potente ed elastica, non è solo potente. Per fare due esempi estremi: non va bene né essere potenti come un bufalo, sempre stando nell'ambito della metafora degli animali, né troppo agili come una scimmia, perchè sia il bufalo, sia la scimmia sono delle prede della potente ed elastica tigre. Per essere potenti ed elastici come la tigre bisogna sviluppare la forza interna. E la forza interna ha principalmente tre qualità: è elastica, in tutte le direzioni (destra, sinistra, alto e basso, avanti e indietro). Si muove a spirale e si avvolge intorno al corpo, quindi la forza interna deve essere elicoidale. L'ultima caratteristica, ma anche la più importante, deve poter uscire fuori, esplodere come un vulcano che esplode o un potente geyser. E' importante chiarire che la forza esplosiva non è slap muscolare, se io faccio un lavoro di questo genere... questo è slap muscolare, i muscoli vanno via e si allungano come un elastico. Non è sbagliato, è un livello elementare, ma la vera forza esplosiva è il Qi che esplode, quindi il gesto esternamente è molto fluido, morbido, e dà l'impressione di essere anche poco potente, ma nella realtà è molto potente. Uno dei miei maestri lo chiamava "come spennare un pollo" o strappare... in questo senso, dal basso vero l'alto, dall'alto verso il basso... Un altro esercizio importantissimo di Fa Jin è come battere sul tamburo... Non è un esercizio esterno. Un movimento fisico esterno è più facile da capire... vado giù, mi alzo... Ma andare giù e tornare in posizione... Sembrano quasi movimenti inoffensivi, ma quello che si vede è solo la minima parte perchè il lavoro interno si vede poco dall'esterno. Il cuore della pratica è il tronco che diventa come un grande sistema pneumatico, questo sistema pneumatico fa aprire e chiudere le leve articolari. Grazie, buona pratica!
M° Flavio Daniele