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valeria piasentin"Avevo bisogno di avere a disposizione dei video corsi per supporto alla pratica ed in particolare alcuni argomenti di Qi Gong. Tai Chi Online è molto ben fatto ed è un valido supporto alla pratica, ne apprezzo l'immediatezza, la facilità e la chiarezza." Valeria Piasentin 5 stelle

Intervista al Maestro Maurizio Zanetti

Ti presentiamo l'intervista al Maestro Maurizio Zanetti ( Zhá Zhènwǔ 查振武 ). Rispondendo alle domande, illustra il proprio lungo percorso che lo vede oggi in qualità di rappresentante ufficiale per l’Europa del rarissimo stile Li Pai Taijiquan del GM° Zhang Shaotang. Nell'intervista fornisce moltissimi consigli a principianti e a praticanti di lungo corso, uno di questi è: "Non fermatevi al primo insegnante vicino a casa, se l'insegnante che può darvi il vero e tradizionale Taijiquan è lontano andate comunque da lui, appena potete. Meglio imparare il vero piuttosto che il falso, per il resto tutto dipende dalla vostra voglia di allenarvi." Consiglio sempre caldeggiato anche da Tai Chi Online. Nell'intervista il M° Zanetti presenta anche i suoi libri e ci fornisce in anteprima una gran bella notizia: "Ho inoltre in programma di realizzare una serie di video didattici su Tai Chi Online. I video tratteranno vari argomenti, quali il raro stile Li Pai Taijiquan, il Chen Taijiquan del GM° Wang Xi’An, il Tuishou, le applicazioni marziali, ecc."
In attesa di poterti offrire al più presto questi nuovi e preziosi video didattici, Tai Chi Online ti augura una buona lettura!

Maurizio Zanetti

Che cos'è per lei il Tai Chi?
Il Taijiquan è nato come arte marziale, ma è anche una pratica per lo spirito e una filosofia di vita, nonchè una forma di qigong in movimento.
I movimenti lenti, circolari e fluidi aiutano a ritrovare calma ed armonia tra corpo e mente,
armonizzando movimento e intenzione.
Sebbene anche negli stili esterni si denota una suddivisione tra Yin e Yang, nel Taijiquan ciò è palpabile e la trasformazione l’uno nell’altro è evidente.
Sia la parte marziale che quella salutistica sono estremamente importanti nella mia pratica del Taijiquan.

Come è iniziato il suo percorso nel mondo del Tai Chi?

Ho iniziato a praticare il Taijiquan all’inizio del 1976, oltre 42 anni fa.

Ero fortemente attratto dalle arti marziali cinesi, e non volevo praticare altro che queste discipline.

Sono stato fortunato perché proprio nella mia città si stabilì uno dei primi maestri cinesi in Italia.

Cominciai così a seguire i suoi corsi sia di stili esterni che di Taijiquan.

Tra i tanti maestri di Tai Chi come ha scelto il suo maestro e la scuola di riferimento?

Come ho detto iniziai lo studio dello Yáng Tàijíquán 杨太极拳 nel 1976, divenendo uno dei primi allievi del M° Zhāng Zuyáo 张祖堯.

Ero in palestra tutti i giorni per tre ore al giorno, volevo imparare.

Nel 1983 venni eletto Presidente Nazionale della FEIK del Maestro Zhāng Zuyáo a soli 26 anni, carica che mantenni fino al 1986.

Dal 1986, uscito dalla FEIK, dopo avere partecipato ai Campionati Mondiali della CKWPA a Taiwan, come Presidente Federale, cominciai i miei viaggi studio in Cina per conoscere altri maestri che potessero insegnarmi il Taijiquan tradizionale in profondità.

Nel 2000 iniziai a Pechino a studiare Taijiquan metodo Chen.

Dal 2004 sono allievo del M° Tang Tungwing 邓东荣, discepolo del GM° Wáng Xī'ān 王西安 dello stile Chén Tàijíquán 陈太极拳, con il quale proseguo ancora lo studio e che invito in Italia ogni anno per la sua enorme conoscenza.

Dopo 35 anni di studio dello stile Yang Taijiquan ed avere completato tutto il programma ho lasciato questo metodo, iniziando a studiare il rarissimo metodo Li Pai Taijiquan con il M° Kuang Haijun, discepolo del GM° Zhang Shaotang di Lanfang.

Da quel momento in poi la mia Associazione divulga gli stili:

- Chen Taijiquan del M° Tang Tungwing, quale rappresentante ufficiale per l’Italia.

- Li Pai Taijiquan del GM° Zhang Shaotang, quale rappresentante ufficiale per l’Europa.

Tra le altre cose questo raro e bellissimo stile di Taijiquan è praticato in Europa solo dalla nostra Associazione, e da decenni invitiamo in Italia tre grandi maestri cinesi, per dare la possibilità a tutti di avvicinarsi a questi stili.


Ad un certo punto del suo percorso ha deciso di diventare insegnante, cosa ha ispirato questa sua scelta?

Ho sempre avuto la propensione a diffondere quello che conoscevo al maggior numero di persone possibile.

Dopo tre anni di pratica, incoraggiato dal mio maestro, ho iniziato a insegnare e non ho più smesso.
Mi sono dedicato anima e corpo per la maggior parte della mia vita a imparare e insegnare, creando la “International Longzhao Gongfu Association” che ora è presente in molte città italiane, ma anche in Francia, Belgio, Malta ed Emirati Arabi Uniti.

Secondo lei, quali sono le caratteristiche e le qualità che contraddistinguono un grande maestro?

Un buon maestro deve avere fortissime competenze teoriche, grande abilità tecnica, ottime qualità morali.
D’altra parte un maestro insegna quello che ha imparato a sua volta da un altro maestro e dopo averlo elaborato attraverso la sua pratica.
Teoria e pratica si aiutano vicendevolmente, l’importante è interpretare e seguire i principi e non adattarli alla propria convenienza.
Questi sono tempi in cui proliferano centinaia di palestre che offrono corsi di Taijiquan, la maggioranza dei quali interpretato da "insegnanti" poco preparati che molto spesso hanno imparato alcune tecniche dalla partecipazione occasionale a seminari di alcune ore.
Segno dei nostri tempi, le persone si sono abituate a corsi rapidi, che però lasciano davvero poco al praticante.
Le pratiche proposte da questi insegnanti non hanno nulla a che fare con le tecniche marziali cinesi, se non una sequenza vuota, priva dei contenuti che fanno di quest'arte un’ottimo metodo per l'autodifesa o per la cura della salute.
Sono particolarmente d’accordo con chi dice che “Il vero maestro non smette d'imparare”.
Come può essere credibile un maestro che ha smesso di imparare ?
Chi smette di imparare da un buon maestro non progredisce nella conoscenza, ma arretra nella conoscenza.
C’è chi suona uno strumento e interpreta secondo le proprie emozioni una musica già scritta e magari famosa, ma se si “strimpella” a caso perché non si seguono le regole della musica non si può certo dire che si interpreta bene.
So di insegnanti, sia italiani che stranieri, che dopo qualche anno si sentono arrivati, non seguono più un Maestro, e di conseguenza interpretano lo stile senza una guida, creano nuove forme, distorcono la teoria.
Alcuni di questi hanno anche potenzialità tecniche, ma sono degli illusi perché pensano di avere capito tutto dell’arte, e sono presuntuosi perché ritengono di non avere più bisogno di alcun Maestro.
Sono inoltre pericolosi per chi vorrebbe imparare seriamente.
Tutto questo perché ????
Il motivo principale è che essi non hanno voglia di impegnarsi in un serio percorso, ma preferiscono invece praticare secondo una loro personalissima interpretazione tecnica.
Assurdo !!!
Purtroppo il problema vero è che stanno mentendo non solo a sé stessi, ma specialmente ai loro studenti !!!
È necessario scegliere con attenzione il proprio Maestro, per evitare di incorrere in un insegnamento non corretto o addirittura pericoloso per il proprio corpo, ma non è facile senza una background adeguato.
Non si diventa esperti nell'arte in pochi anni e avendo seguito un Maestro per poco tempo.
Anche gli insegnanti cinesi devono essere valutati bene, molti sono validi atleti, alcuni sono validi insegnanti, pochi sono ottimi maestri con conoscenze tradizionali complete.
Il vero Maestro pretende una conoscenza sempre più profonda per sé stesso, e la dona all’allievo come una traccia da seguire.
Un buon allievo ne prende le conoscenze e le fa sue, domandando sempre al Maestro se la sua interpretazione è corretta, e allenandosi molto.
Solo dopo avere compreso bene teoria e pratica, dopo molti anni, l’allievo interpreta liberamente secondo il suo pensiero.
Non funziona forse allo stesso modo il processo di insegnamento di qualsiasi materia didattica ?
La risposta sta nella parola cinese Lù 路 (Via, Sentiero, Percorso), una traccia da seguire.
Prima impariamo i principi e le formule da un Insegnante, accettandole, poi un giorno saremo i ricercatori che le amplieranno o addirittura confuteranno.
Questo è ciò che in tutti gli stili viene detto “dallo stile al non-stile”.
Ricapitolando un buon maestro deve avere:
- fortissime competenze teoriche, altrimenti come potrà trasmetterle ?
- grande abilità tecnica, altrimenti come potrà spiegare chiaramente la teoria ?
- ottime qualità morali, altrimenti come potrà guidare correttamente lo studente ?

Un consiglio:

Il problema di questi tempi è che le persone hanno fretta, vogliono tutto subito, senza perdere tempo, denaro, senza fare fatica e possibilmente andando sotto casa a imparare (spesso Youtube docet).

Non fermatevi al primo insegnante vicino a casa, se l'insegnante che può darvi il vero e tradizionale Taijiquan è lontano andate comunque da lui, appena potete.
Meglio imparare il vero piuttosto che il falso, per il resto tutto dipende dalla vostra voglia di allenarvi.


I maestri che insegnano il Tai Chi tradizionale toccano tutti gli aspetti, quali tra questi animano di più il suo interesse?
Il Taijiquan tradizionale è un'arte marziale, ma è provato che è estremamente utile anche per la salute. Molto spesso viene proposto al pubblico solo da un punto di vista salutistico. Per me questa distinzione è priva di senso. Facciamo un discorso esemplificativo, senza considerare gli aspetti interni, energetici, e la respirazione. Dal punto di vista marziale, la perfezione del gesto trasforma la tecnica in efficacia marziale. Se la tecnica è portata secondo traiettorie sbagliate o addirittura confuse, essa sarà completamente inefficace. Dal punto di vista salutistico, la perfezione del gesto fa in modo che sia utile alla salute oppure no. Così come quando un paziente ha assetti posturali errati e il medico lo manda da un Posturologo che eliminerà una determinata patologia riallineando il corpo. Non è efficace perché si chiama Taijiquan, e per lo stesso motivo non fa necessariamente bene alla salute. Ma il Taijiquan è estremamente efficace se la tecnica è portata secondo traiettorie corrette, e fa bene alla salute se ci fa rimanere in un assetto posturale corretto. Per questo motivo pongo molta attenzione a entrambi gli aspetti.

Che ruolo hanno gli aspetti marziali nei suoi corsi?

Nel Taijiquan il ruolo marziale è assolutamente fondamentale, lo indica lo stesso carattere “Quan - pugno”.

Non è assolutamente possibile escluderne questo aspetto, altrimenti l’arte sarebbe vuota.

Nei poemi tradizionali si fanno continui riferimenti ai principi del Taijiquan, si potrà praticare eliminandoli ?

Anche coloro che vogliono ricavare benefici sul piano del benessere non possono prescindere dalla conoscenza del “senso” marziale della tecnica.

Così come coloro che ne studiano gli aspetti energetici non possono farlo.

Solo la verifica marziale dona la comprensione della correttezza del gesto, e come detto precedentemente, solo un movimento corretto dona salute e scorrimento di energia.

Nei miei corsi insegno l’applicazione marziale a tutti i praticanti.

Coloro che praticano come arte marziale ne avranno giovamento, e coloro che praticano per la salute sapranno come riassettare il proprio corpo, e quindi ne avranno anch’essi giovamento.

Dal mio punto di vista quindi, eliminare l’aspetto “quan” marziale è profondamente sbagliato.

Non solo non chiarisce, ma genera profonda confusione sulle dinamiche di movimento, rendendo il proprio Taijiquan “vuoto”.

Esso sarà tutto, tranne che Taijiquan e non seguirà affatto i principi.


Potrebbe citare tre elementi chiave per essere un buon praticante di Tai Chi?

Ne cito cinque, ciò che solitamente vengono dette le “Cinque Qualità”: Rispetto, Umiltà, Sincerità, Perseveranza, Diligenza.

Rispetto per il grande lavoro fatto dai Maestri del passato.

Molti non ne hanno rispetto e pensano di avere loro stessi delle risposte più valide ai principi ed alle tecniche classiche.

In questo modo si rifiuta la tradizione, e si perde di vista il metodo che ci porterebbe all’obiettivo, confondendolo con lo scopo.

Perché in questo modo la conoscenza sarà parziale e non si giungerà davvero all’obiettivo.

Umiltà di fronte a questo enorme capolavoro che sono le arti marziali cinesi, sia interne che esterne.

Occorre che non si smetta mai di imparare, mettendo sempre in gioco tutto ciò che si è appreso fino ad allora.

Come ho detto precedentemente; “Il miglior maestro è quello che rimane sempre un’allievo”.

Perché solo in questo modo la conoscenza non avrà limiti.

Sincerità perché occorre sempre essere auto-critici per migliorare.

Sincerità con gli altri, ma specialmente con sé stessi.

Non praticate Taijiquan, siate Taijiquan in ogni momento.

I principi possono essere applicati alla nostra vita completamente.

Occorre molto senso critico, farsi sempre alcune domande durante la pratica …..

Cosa sto facendo ?

Cosa significa questo movimento ?

Lo eseguo correttamente secondo il suo “uso” ?

Lo eseguo correttamente secondo i principi ?

Perché solo in questo modo avrò la risposta “madre”: “Sto praticando bene il Taijiquan, oppure pratico un balletto privo di senso ?”

Perseveranza per una pratica continuativa, in grado di dare abilità reali e durature.

Se l’obiettivo è quello di praticare Taijiquan come un balletto vuoto, non si avrà bisogno di molto, sarà molto semplice perchè si potrà interpretare senza conformare la pratica a faticose regole tecniche, non si spenderà molto tempo, ecc.

Ma se si vuole praticare Taijiquan seriamente, si dovrà spendere tempo, fare fatica, e probabilmente ricercare un buon Maestro spesso non a due passi da casa.

Perché solo in questo modo, e unitamente a molto entusiasmo, si avrà la possibilità di ottenere la vera arte.

Diligenza per migliorare.

Occorre ascoltarsi all’interno continuamente durante il Taolu, e ascoltare l’avversario durante il Tuishou.

Il Taijiquan è molto preciso, basta un movimento fuori asse di pochissimo e la tecnica sarà inefficace sia marzialmente che per la salute.

Perché solo studiando diligentemente si potrà ottenere la vera maestria.


Che consigli darebbe a chi si avvicina per la prima volta al Tai Chi?

Consiglierei di capire se c’è profonda armonia nel gruppo.

Consiglierei di avere pazienza, cercando di ascoltare il Maestro.

Consiglierei di ascoltarsi durante la pratica.

Consiglierei di porre domande al Maestro per fugare i propri dubbi.

Consiglierei di liberarsi dai propri pregiudizi, da ciò che si è letto, di diventare pagine bianche.

Consiglierei di dubitare però di quello che il Maestro dice, ma poi non sa fare.

Consiglierei di non giudicare da un video, non si ha l’esperienza per farlo.

Consiglierei di non andare nella palestra più vicinanza, ma scegliere dopo averne analizzate varie.


E cosa consiglierebbe agli allievi che praticano il Tai Chi da dieci anni?

Effettivamente dopo 10 anni di pratica, molti si sentono arrivati, esperti nell’arte.

Questo è proprio il momento nel quale molti smettono di imparare da un Maestro, pensando di potere fare da soli.

Da quel momento in poi la loro comprensione dei principi comincerà a arretrare, e la loro pratica comincerà a fossilizzarsi.

Proprio per questo continuo a imparare dai miei Maestri di Taijiquan, anche se pratico senza interruzione dal 1976.

Consiglierei di non credersi arrivati, di sapere tutto.

Consiglierei di non fossilizzarsi nella propria pratica o scuola.

Consiglierei di continuare a domandarsi in ogni tecnica: “cosa sto facendo”

Consiglierei di continuare a cercare possibilità di miglioramento continuo.

Consiglierei di liberarsi dai propri pregiudizi, di cercare di capire le differenze tra le Scuole.

Consiglierei di dubitare però di quello che il Maestro dice, ma poi non sa fare.

Consiglierei di mantenere l'entusiasmo nell'apprendimento.

Consiglierei di fare continuo riferimento alle esperienze dei Maestri del passato, essi usavano realmente il Taijiquan.

Il Tai Chi è solo tradizione o può essere anche innovazione?

Tutte le discipline cinesi sono sempre state in continuo mutamento, si sono sempre innovate.

Tradizionale non significa immutabile nel tempo, anzi.

Il Taijiquan tradizionale deve innovarsi continuamente, secondo interpretazioni personali, secondo le diverse esperienze, anche con inserimenti di didattiche più moderne.

Ma occorre fare molta attenzione tra “innovazione” e “distruzione”.

Innovare significa cambiare, ma sempre allineando i cambiamenti ai principi filosofici ed ai principi tecnico-tattici del Taijiquan.

Altrimenti si crea qualcos’altro, certamente non è più Taijiquan.

L’innovazione è un processo evolutivo naturale che avviene grazie alle più profonde esperienze di pratica e ai contributi di chi, comunque, rimane fedele ai princìpi tradizionali.

Gli stili tradizionali rimangono “vivi” se si innovano, diventano sistemi “morti” e spariscono se non mutano mai o se mutano lasciando la via dei principi che li distinguono.

Per questo motivo esistono centinaia di stili diversi, altrimenti ne esisterebbe uno solo.


C'è una testimonianza di un suo allievo, che lei ricorda in modo particolare, in cui le sono stati raccontati dei benefici derivanti dalla pratica del Tai Chi?

Gli allievi che mi hanno raccontato di come la pratica del Taijiquan li abbia aiutati per la loro salute sono molti.

Alcuni che provavano dolori articolari hanno risolto attraverso la pratica posturale corretta.

Ultimamente ho avuto il caso di un mio studente di 60 anni con problemi alle anche ed alla schiena, di cui soffriva da molti anni e per i quali ha dovuto operarsi.

Ebbene, dopo solo dieci giorni era già in piedi e in palestra ad allenarsi.

I medici sono rimasti stupiti dal poco tempo di riabilitazione che gli era stato necessario.


Si dice che anche i maestri imparano dagli allievi, a lei è capitato di imparare qualcosa di importante dai suoi allievi?

Imparare dai propri allievi è la norma per tutti gli insegnanti.

Insegnare significa cercare modi di spiegare i principi e le tecniche nei modi più svariati.

Questo ci costringe a ragionare continuamente su di essi, andando sempre più in profondità nella loro essenza, di conseguenza ne comprendiamo sempre meglio il senso.


Può raccontarci un'esperienza particolare legata alla sua pratica del Tai Chi?

Ho citato molte volte gli effetti salutari che il Taijiquan ha avuto su di me e tanti altri, ora citerò invece una abilità marziale che ho acquisito grazie allo studio e allenamento profondo dello stile.

Studiavo già da moltissimi anni e spesso citavo tecniche di esplosione del corpo in reazione a tecniche di attacco.

Una sera spiegai la tecnica del corpo ad onda e il suo uso nel fajin.

Chiesi a un allievo avanzato di colpirmi al petto con un pungo veloce.

Quando questi lo fece assorbii la sua forza nel momento in cui mi toccava e poi la emisi di nuovo espandendomi ( con il metodo “ingoiare e sputare” ).

Il suo polso prese un contraccolpo e accusò dolore al polso.

Era un’abilità acquisita notevole, ma entrambi non ce l’aspettavamo, ora riesco a controllare meglio questa abilità.

Ogni abilità si può acquisire con la dura pratica.

Ma ancora oggi, dopo 42 anni di pratica costante ( pratico dal 1976 ), continuo a imparare dai miei tre Maestri, dei quali sono discepolo e che mi hanno donato i “Quanpu” dello stile.

Ho praticato per 35 anni lo Yang Taijiquan completandone lo studio, che poi ho abbandonato per dedicarmi ad altro.

Pratico lo stile Chen Taijiquan del GM° Wang Xi’An attraverso il mio maestro e suo discepolo, il GM° Tang Tungwing, che ogni anno invito in Italia.
Ancora oggi sento che devo imparare, per questo ho portato in Europa anni fa lo stile Li Pai Taijiquan.

Uno stile bellissimo e rarissimo al di fuori della Cina.

Esso combina diversi metodi come il Taijiquan del Nord ( lignaggio di Yang Luchan ), il Taijiquan del Sud ( lignaggio di Gan Danran ), lo Yue shi Xinyiquan di Yue Qingshan, il Baguazhang di Dong Haichuan e un potente metodo dello Shaolin del Nord.

A causa della sua chiusura è rimasto sconosciuto ai grandi circuiti delle arti marziali cinesi, mantenendo integralmente gli insegnamenti tradizionali, evitando quegli ammodernamenti e semplificazioni che molti stili hanno subito.

Uno stile unico nel suo genere, dal sapore molto antico, puro e semplice, in cui è possibile rintracciare tutta la sapienza delle vecchie generazioni.


Ha mai scritto dei libri?
Ho scritto cinque libri, con le edizioni Caliel, due dei quali sul Taijiquan:

- Yang Taijiquan
Libro sul Taijiquan della famiglia Yang, che ho praticato per 35 anni, spiegando sia la parte teorica che la forma lunga nei particolari.
- Tàijíquán Tuīshou
In questo libro ho trattato del Tuī Shǒu del Tàijíquán, a prescindere dallo stile e trasversalmente al metodo praticato, dando una interpretazione molto ampia e dettagliata.
E’ uno studio completo e molto profondo sulla teoria tecnico-tattica del Tuī Shǒu, dove spiego anche tutti gli esercizi dei cinque livelli pratici che ne fanno parte.

Gli altri tre libri riguardano altri stili praticati nella mia Associazione:

- Qixing Tanglangquan – il famoso stile della Mantide Religiosa Sette Stelle.
Questo libro è stato l’unico libro occidentale inserito, nel 2014, all'interno dell'enciclopedia sul Tanglangquan, edito dal Governo della città cinese di Layang, quale libro straniero più completo sull'argomento.
- Hung Gar – stile della Tigre e della Gru.
Un vero manuale per Insegnanti e studenti, tra i più completi sull'argomento, riguardante uno dei più rappresentativi stili del sud della Cina.
- Le 72 arti di Shaolin
Si tratta della traduzione, da un vecchissimo testo cinese in mio possesso, dei 72 metodi di condizionamento Shaolin di muscoli e tendini.


In tutti i libri ho dato la traduzione e l’interpretazione dei poemi originali che stanno alla base della teoria.
Adesso è in preparazione un libro sul Qigong che, nelle mie intenzioni, dovrebbe essere il più completo sulla teoria generale e sulla pratica dei più famosi esercizi di Qigong praticati.
Ho inoltre in programma di realizzare una serie di video didattici su Tai Chi Online.
I video tratteranno vari argomenti, quali il raro stile Li Pai Taijiquan, il Chen Taijiquan del GM° Wang Xi’An, il Tuishou, le applicazioni marziali, ecc.

La pratica del Tai Chi abbinata ad altre discipline salutistiche può generare delle utili sinergie?
Credo che qualsiasi maestro possa insegnare solo ciò che ha imparato.
Certamente se si sono studiati vari metodi salutistici le conoscenze si possono integrare, ma occorre fare sempre attenzione ai principi, che siano comuni.
Nella nostra Scuola viene studiato anche il Qigong, che in 42 anni ho acquisito in maniera sostanziale, studiando sia il metodo tradizionale che quello della Chinese Health Qigong Association di Pechino.
Tengo Corsi di Formazione Insegnanti sia di Taijiquan che di Qigong, approvati da enti di promozione sportiva.
Quindi, senza alcun dubbio, altre discipline salutistiche arricchiscono la pratica Taijiquan.

Può farci un esempio in cui il Tai Chi le è stato utile nella vita quotidiana?
Il Taijiquan mi è stato utile in tutta la mia vita e in molti settori.
A soli 26 anni fui nominato Presidente Nazionale della FEIK del M° Zhāng Zuyáo.
Ero molto giovane e senza una buona visione “Taiji” non avrei mai potuto guidare una Federazione.
Con lo stesso pragmatismo ho anche guidato successivamente la “Unione Italiana Kungfu Cinese”, come Presidente Nazionale, facendola diventare in soli tre anni la seconda Federazione in Italia per numero di iscritti.
Nel 1989 fui tra i tre firmatari al CONI che fecero nascere la FIWUK (la Federazione Italiana Wushu Kungfu), la Federazione ufficiale.
L’armonia e la tranquillità del Taijiquan, la sua visione delle cose, la sua ricerca di equilibrio continuo credo siano stati fondamentali.
Ne ho derivato un modo di vedere le cose, e di gestirle eliminando i conflitti, che ora sta alla base di tutto quello che faccio.
Nel mondo lavorativo è stata la stessa cosa, e sono riuscito a svolgere il mio lavoro di Dirigente aziendale, guidando una azienda di 140 dipendenti, con buoni risultati.
Si…. devo dire che il Taijiquan mi è stato davvero utilissimo.


Rivolgendo un invito al lettore di questa intervista, come proseguirebbe questa frase? "Ti consiglio di praticare Tai Chi perchè..."

Perché il Taijiquan è adatto a tutti, anche a te.

Perché il Taijiquan puoi praticarlo per tutta la vita senza limiti di età.

Perché il Taijiquan ti renderà più forte, favorendo la salute.

Perché il Taijiquan ti darà una diversa prospettiva nel vedere la vita.

Perché il Taijiquan ti darà serenità.

Perché il Taijiquan armonizzerà corpo, mente e spirito

Perché il Taijiquan ti farà ritrovare una serenità che non avresti pensato di avere.

Perché il Taijiquan potrebbe essere per te un’ottima forma di autodifesa.

Perché il Taijiquan …. anche per il solo piacere di fare qualcosa di piacevole.

 
Progetti per il futuro?
Tantissimi, sono sempre e da sempre in continuo movimento.
Ho intenzione di studiare e allenarmi tutta la vita.
Sono stato uno dei primi ad andare in Cina negli anni ’80, e ci sono andato per molti anni.
Ci andrò anche in Agosto di quest’anno, per allenarmi con i miei 3 grandi maestri.
E con me una ventina di miei studenti italiani e maltesi.
Invito in Italia da decenni tutti 3 i miei maestri, ogni anno, e ho intenzione di farlo per altri decenni, permettendo a tutti di conoscere i loro stili.
Ho intenzione di scrivere ancora molti libri e girare molti video sia sul Taijiquan che sul Qigong.
Ho intenzione di continuare a espandere il Chen Taijiquan del GM° Wang Xi’An e specialmente il raro stile Li Pai Taijiquan sia in Italia che all’estero.
In Italia siamo già presenti in molte Regioni e all’estero abbiamo Scuole in Francia, Belgio, Malta ed Emirati Arabi Uniti.
Abbiamo aperto Corsi di Formazione a Milano, Padova, Bologna, Terni, ma vogliamo aprirne altri.
Ricordo anche che siamo disponibili, sia io che gli Insegnanti della mia Associazione, a tenere Seminari in qualsiasi città italiana.
Sono discepolo dei Maestri Lin Dongzhu, Tang Tungwing, Liu Jingru, e studente del Maestro Kuang Haijun.
Come da tradizione mi è stato conferito il nome cinese di Zhá Zhènwǔ 查振武.
Come loro referente per l’Europa, sento quindi molto forte la responsabilità di portare avanti la tradizione dei loro stili e trasmettere seriamente ai miei studenti.

MAESTRO MAURIZIO ZANETTI ( Zhá Zhènwǔ 查振武 )
International Longzhao Gongfu Association
Presente in varie Regioni Italiane, nonché in Francia, Belgio, Malta ed Emirati Arabi Uniti.
Corsi di Formazione Insegnanti per il raro stile Li Pai Tajiquan del GM° Zhang Shaotang
Corsi di Formazione Insegnanti per il Chen Tajiquan del GM° Tang Tungwing ( discepolo del GM° Wang Xi’An )
Corsi di Formazione Insegnanti a Mialno, Padova, Bologna, Terni.
Possibilità di apertura altre Sedi di Formazione Insegnanti e Seminari in Italia.
Corsi per studenti presso tutte le Scuole a noi aderenti
Sito Web: www.longzhao.net
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Facebook: https://www.facebook.com/groups/130623147821/pending/
Video: https://www.youtube.com/user/zhagengwu
Telefono: (+39) 349.9502451

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